Osservatorio “Soft skills”

Coordinatori

Alessandra La Marca, Maria Cinque

Descrizione

L’Osservatorio sulle “Soft Skills” intende:

  1. svolgere un’analisi della letteratura destinata a definire e circoscrivere l’ambito delle cosiddette soft skills, realizzando indagini qualitative e quantitative in Italia e all’Estero;
  2. mappare attività̀ mirate allo sviluppo delle soft skills;
  3. rendere disponibili per la comunità strumenti e dispositivi di valutazione e certificazione di soft skills appropriati;
  4. analizzare l’offerta, ovvero comprendere come le Università̀ e/o altri enti preparano i giovani ad affrontare le richieste del mondo del lavoro. Per questo fine si potrà realizzare una ricerca di best practices relative all’insegnamento e all’apprendimento delle soft skills nei corsi universitari (per esempio corsi organizzati dalle Università̀, come corsi autonomi o parti di corsi disciplinari regolarmente accreditati) e a scuola;
  5. verificare in che modo è possibile la mobilitazione di conoscenze, abilità, attitudini e valori attraverso un processo di riflessione, anticipazione e azione, al fine di sviluppare le competenze interconnesse necessarie per interagire con il mondo secondo quanto suggerito dall’OECD Learning Framework 2030.

Le soft skills rappresentano una combinazione dinamica di abilità cognitive, metacognitive, interpersonali, intellettuali e competenze pratiche. Le soft skills aiutano le persone ad adattarsi e ad affrontare efficacemente le sfide della loro vita professionale e quotidiana. Per questo motivo si opera una distinzione tra hard skills, ossia le conoscenze e competenze tecniche necessarie per compiere un determinato lavoro, e soft skills, le caratteristiche personali e relazionali che un individuo possiede. Questi due tipi di competenze non contribuiscono alla stessa maniera a determinare una performance di successo. Infatti viene evidenziato, da studi simili condotti da autori differenti, che il successo a lungo termine nel lavoro dipende per il 75-85% dalle capacità individuali e per il 25-15% da capacità tecniche.

Secondo il premio Nobel per l’Economia James J. Heckman: «Le soft skills sono tratti personali, obiettivi, motivazioni e preferenze che sono ritenute importanti nel mercato del lavoro, ma anche a scuola e in altri ambiti. Le soft skills sono predittive di successo nella vita e, per questo motivo, dovrebbero essere tenute in debita considerazione nelle politiche pubbliche relative allo sviluppo e agli investimenti per la formazione» (Heckman & Kautz, 2012).

Ovviamente le diverse denominazioni connotano differenti proprietà. Il termine “tratti” suggerisce un senso di permanenza e, probabilmente, anche di ereditarietà. Il termine skill, invece, suggerisce che possono essere apprese e sviluppate. Secondo Heckman, la misura in cui questi attributi personali possono cambiare nel corso della vita può variare a seconda delle età ed è importante intervenire precocemente perché, come accade sia per le abilità cognitive sia per quelle socio-affettive, l’efficacia dell’investimento è maggiore se viene effettuato nelle prime fasi di vita.

Le tematiche di studio e ricerca dell’osservatorio sono:
a) Riflessione sullo stato della ricerca.
b) Valutazione e Autovalutazione delle Soft Skills.
c) Sviluppo delle Soft Skills a scuola.
d) Sviluppo delle Soft Skills all’Università.
e) Sviluppo delle Soft Skills e orientamento al lavoro.
f) Sviluppo delle Soft Skills e didattica universitaria
g) Sviluppo delle Soft Skills e metodologie didattiche attive (Problem-based learning, Case studies, Service Learning)

Il nucleo iniziale dell’osservatorio è costituito da:
Massimo Margottini, Valeria Biasci, Claudio Pensieri e Anna Maria Ciraci.