Keywords: ambienti di apprendimento innovativi, qualità vita scolastica
Lingua: Italiano, inglese
Deadline: 30 aprile 2026
Il dibattito accademico che affronta il tema del ripensamento delle architetture scolastiche si è interrogato negli ultimi 15 anni sul rapporto tra lo spazio fisico e la pedagogia dando avvio a politiche nazionali ed internazionali volte a innovare la scuola a partire dall’ambiente di apprendimento. Indire attraverso il suo Manifesto 1+4 (2016) ha avviato alcune riflessioni sull’impatto e le caratteristiche che gli spazi possono avere sui processi di apprendimento e sulla qualità della vita scolastica. Le ricerche di Indire hanno indagato lo spazio educativo nella sua dimensione innovativa e posto attenzione al concetto di Innovative Learning Environment (ILE) (OCSE, 2006-2017), concentrandosi sulle caratteristiche degli ILE, sulla loro flessibilità e capacità di essere riconfigurati anche attraverso gli arredi per adattarsi a una serie di compiti di apprendimento (Butin 2000; Dovey & Fis, 2014; Leiringer & Cardellino, 2000; OECD, 2006) sul loro ruolo nel supportare una didattica maggiormente attiva e coinvolgente (Dudek, 2000; Imms et al., 2020; Oblinger, 2006; Saltmarsh et al., 2015); sulla presenza di tecnologie disponibili e rilevanti (Fletcher et al., 2020; Lomas & Oblinger, 2006) e sull’uso di spazi informali al di là dell’aula, riconoscendo che l’apprendimento profondo avviene ovunque, nei corridoi, all’aperto (Boys, 2009) purché sia in uno spazio didattico ben progettato.
Queste caratteristiche ci permettono di comprendere che è necessario avviare azioni di ricerca che studino tanto le scuole nuove, quanto le scuole esistenti (oggetto di interventi di rinnovamento), sia gli interventi strutturali che gli interventi di riprogettazione e riorganizzazione tramite l’utilizzo di arredi e/o tecnologie per la didattica come parte integrante dell’ambiente di apprendimento. Senza dimenticare che nel processo di realizzazione di un edificio è necessario tener conto di una collaborazione pubblico privato e della partecipazione degli utenti alla progettazione degli spazi.
Quali forme di coinvolgimento dei diversi stakeholder sono più efficaci per una progettazione degli edifici scolastici più aderenti ai bisogni della comunità? E ancora: l’occupazione di una scuola nuova o ristrutturata ha bisogno che i suoi abitanti ne conoscano le potenzialità e che vengano accompagnati in un percorso di appropriazione dello spazio che li renda protagonisti da una parte e risponda ai bisogni dall’altra? Come affrontare questo processo per fare in modo che l’edificio sia effettivamente uno spazio di innovazione e riferimento per la comunità? Infine, che cosa significa progettare spazi inclusivi? Che ruolo possono avere gli arredi che costituiscono uno degli aspetti dell’ambiente fisico da progettare e di cui tener conto, affinché siano funzionali a inclusione, partecipazione, benessere, motivazione, e apprendimenti degli studenti oltre al cambiamento dei comportamenti professionali dei docenti?
Questa Call for Papers invita studiosi e professionisti del settore a mettere a fuoco risposte critiche agli interrogativi presentati attraverso riflessioni teoretiche, literature review, ricerche empiriche o sperimentali, casi di studio, riflessioni critiche su esperienze ecc.
I contributi, in forma di saggio per un minimo di 20.000 battute ad un massimo di 60.000 battute (spazi e note comprese), dovranno pervenire entro il 30 aprile 2026 attraverso il seguente link:
https://ojs.rivistestudium.it/index.php/ns/about/submissions
Saranno valutati con un processo di peer reviewing in modalità double blind.
Per qualsiasi chiarimento o necessità: nsricerca@edizionistudium.it